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Selezione a cura di M. Sassi - Per rabbia o per amore. Lo sport in dodici racconti - a cura di effe - Periodico di Altre Narratività, 66thand2nd (2020)

Pagg. 31-2

Il gioco è di nuovo fermo. Una rimessa con le mani. Per qualche secondo, sospeso tra i battiti del cuore, le gocce di sudore e la sensazione dei quadricipiti al limite delle loro possibilità contrattili, mi piego con le mani sulle ginocchia e realizzo la bellezza intrinseca di questo momento.

Respiro. Guardo davanti a me captando istantanee nitide, il terreno, il numero di maglia di un mio compagno, la distanza che intercorre tra Raffaele e Daniele. La panchina. La consistenza degli attimi che sto vivendo. La telecamera a bordocampo. Ascolto i rumori circostanti. «Bari! Bari! Bari!». Tutto mi appare nella sua splendida immediatezza. Un fruscio interiore sfiora i rigagnoli di fatica e fango che ho sul volto. Cerco nelle molecole di ossigeno scampoli di lucidità; i polmoni e i muscoli diaframmatici mi stringono nella morsa di un respiro accelerato, che mi proietta nel ricordo di qualcosa che ho già vissuto: è il momento, Alessandro, questo è il momento che ami. Nell'introversa solitudine e nella verticalità della stanchezza, sotto la pressione dell'agonia, continuo a resistere per i miei compagni, perché loro hanno bisogno di me. E io di loro. Mi faccio carico della sofferenza, chiamo a raccolta le energie che mi rimangono. Mantieniti lucido, fino alla fine. Respira. Il gioco è ripreso. Usa la testa, Alessandro, usa la testa. La partita si gioca con la testa ... Giro palla difficile, rinvio, rimessa, Respira, è quel che ti rimane ... Corro dietro a uno, due, tre avversari, nel mezzo. Bravo ... Non c'è più interruzione. Colpisco di testa, la palla è di nuovo loro. Indietreggio, corro. Esci ora, diagonale ... occhio alla sovrapposizione ... Di nuovo palla a loro, niente, un monologo fatto di automatismi mi sta comandando, uno, due, tre passaggi, niente, recupero palla, palla persa, palla a loro. Respira ... ascolta, Alessandro, ascoltati ... È l'inerzia del mio correre che asseconda il mio agire. Palla a loro. Corro.

Di nuovo un giro palla. Ascoltati, Alessandro ... Il pallone arriva tra i miei piedi nel cerchio di centrocampo. Lo stoppo con l'interno sinistro orientandomi verso la porta, prendo qualche metro e vengo inseguito da un avversario. Tienilo distante, alza il braccio ... Allungo la corsa, dribblo l'uomo che ho davanti, cado a terra nella melma. Fischio dell'arbitro. Punizione. Steso, godo. Sento il peso della fatica e della maglia bagnata, del fango che sembra morbido e del fondo acquitrinoso nel quale sono sprofondato.


???? ALESSANDRO GAZZI (Feltre, 28 gennaio 1983), ha giocato per molte stagioni in Serie A, soprattutto con il Bari e il Torino. Si è ritirato a trentotto anni, nell’agosto del 2021, e oggi continua a lavorare come collaboratore tecnico dell’Alessandria calcio. Inoltre studia per laurearsi in Scienze motorie.

fonte: 66thand2nd