#SIS
L’etimologia del vocabolo “sìnteṡi” - dal greco σύνϑεσις «composizione», der. di συντίϑημι «mettere insieme» (comp. di σύν «con, insieme» e τίϑημι «porre») - è all’origine della stesura degli Spunti in sport del CPS Pescara. L’esercizio della capacità di sintesi e la creazione di nuove composizioni, tramite parti destinate a formare un tutto, è lo strumento di dialogo che pone il nostro staff e gli stakeholder del sistema sportivo al centro di un’interazione dinamica e innovativa.
La convinzione di partenza è che less is more (cit. Ludwig Mies van der Rohe, architetto e designer tedesco)
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«Gli atleti sono più motivati e diventano più responsabili quando gli allenatori danno loro l’opportunità di gestire la loro vita.» (Martens e Bump, 1991)
Nota bibliografica: Martens, R., Bump, L. A. (1991). Manuale di Psicologia dello Sport. Collana “Scienza e sport”, Roma, Borla
«Chi è responsabile di un’educazione sportiva è disponibile a lavorare assieme, accetta discorsi che non condivide appieno, mette l’impegno davanti ad ogni ostacolo, concede senza subire, s’impone senza rompere l’equilibrio dell’ambiente a cui sente di appartenere.» (Dan Peterson, 1984 - rivisitato ed ampliato)
Nota bibliografica: Dan Peterson (1984). Il mio credo cestistico. FIP, Comitato Attività Giovanili, Roma
«È importante che l'educazione motoria riservata ai giovani recuperi il senso della fiducia, dell'autonomia e dello spirito d'iniziativa, ricordando che l'industriosità del bambino è preparatoria ad una formazione armonica della sua identità. Dobbiamo far sì che i giovani diventino il più possibile competenti, e perfino innovatori; così facendo arriveremo ad una prossima generazione di sportivi.» (M. Sassi, tratto dal Progetto «Felici...Giovani... e Competenti», 2014/15)
Nota bibliografica: Erik H. Erikson (1999). I cicli della vita. Continuità e mutamenti. Roma, Armando Editore
«A volte, il fatto che un’attività venga definita sport sembra dare l’illusione di non aver più bisogno d’immaginare per scoprire e sperimentare.» (M. Sassi, tratto dal Progetto «Felici...Giovani... e Competenti», 2014/15)
«Trattando del sistema giovanile, la funzione essenziale dello sport è quella di creare le condizioni più adatte perché ciascuno riesca ad esprimersi pienamente.» (M. Sassi)
Nota bibliografica: H. Gardner (1991). Aprire le menti. La creatività e i dilemmi dell'educazione. Feltrinelli, Milano
«I giovani impiegano tempo ed energia a favore dell’allenamento, quando, partecipando al sistema sportivo, sentono d’interpretare quello che fanno.» (M. Sassi)
Nota bibliografica: Chade-Meng Tan (2013). È facile lavorare felici se sai come farlo. Corbaccio, Milano
«C’è un modo assolutamente efficace di gestire la propria carriera da allenatore: conoscere sé stessi, ricercare il motivo che spinge ad allenare e valutare se si è connessi a una profonda passione.» (M. Sassi)
Nota bibliografica: Martens, R., Bump, L. A. (1991). Manuale di Psicologia dello Sport. Collana “Scienza e sport”, Roma, Borla
«Noi ci stimiamo a spese degli altri, mostrando che siamo più esperti in una competizione, ma una genuina stima di se stessi non dovrebbe essere né competitiva né comparativa.» (Martens e Bump, 1991)
Nota bibliografica: Martens, R., Bump, L. A. (1991). Manuale di Psicologia dello Sport. Collana “Scienza e sport”, Roma, Borla
«Sua Maestà la Tecnologia può essere una cattiva sovrana, se non si ricorda che al di sopra della tecnica vive l’uomo.» (T. Husén)
Nota bibliografica: P. Sotgiu e F. Pellegrini (1989). Attività motorie e processo educativo. Società Stampa Sportiva, Roma
«Se cresci con lo sport e per lo sport, saprai rendere unica la tua crescita.» (M. Sassi)
Nota bibliografica: McDougall Christopher (2014). Born to Run. Mondadori, Milano
«Un’affascinante carriera sportiva esprime la motivazione dell’atleta che la interpreta. Una trascurabile carriera sportiva esprime la motivazione di un sistema, dimentico dell’unicità dei suoi protagonisti.» (M. Sassi)
«Come atleti, saremmo più felici se smettessimo di adoperarci per essere qualcuno e sperimentassimo, appieno, l’essere sportivi.» (M. Sassi)
Nota bibliografica: Jon Kabat-Zinn (1999). Dovunque tu vada ci sei già. TEA, Milano
«Bisogna arrivare a presupporre l’esistenza di un’autentica ragione sportiva, se davvero vogliamo migliorare il nostro futuro.» (M. Sassi)
Nota bibliografica: Orlick Terry (2012). Alla ricerca dell’eccellenza. Calzetti-Mariucci Editori, Torgiano (Perugia)
«Atleta straordinario è solo colui che sente d’imparare ad essere se stesso scoprendosi negli altri.» (M. Sassi)
«Occorre che l’insegnante non si arresti al come, occorre che egli penetri sempre più profondamente nel perché.» (J. Ulmann, 1967)
Nota bibliografica: Ulmann, J. (1967). Ginnastica, Educazione Fisica e Sport dall'antichità ad oggi. Armando Editore, Roma
«L’impulsività motoria diventa volontà e la spontaneità diventa libertà quando c’è di mezzo una metodologia. Osservando un simile divenire e puntando all’autonomia, colmiamo la mancanza di regole e trasformiamo l’attività globale dei giochi motori in quella sintetica degli sports.» (M. Sassi)
Nota bibliografica: E. Enrile (1965). L’educazione fisica moderna. Casa Editrice "Le Pleiadi", Massa
«È quando godi del coraggio di vincere, superando la paura di perdere, che senti il gusto della fatale sfida con te stesso.» (M. Sassi)
Nota bibliografica: M. Sassi (2013). Stop & Go. Una Vittoria sportiva ma non troppo. Editore: Margherita Sassi (CreateSpace Independent Publishing Platform)
«Tutto ciò che limita le funzioni della persona nello spazio pubblico è contrario al benessere dell’individuo, in quanto lede il diritto alla città.» (N. Alessandri e M. Viroli)
Nota bibliografica: Alessandri, N. e Viroli, M. (2007). Wellness. Storia e cultura del vivere bene. Sperling & Kupfer Editori, Milano
«Cosa serve nella gestione del talento sportivo? Un ambiente che svolga la sua funzione unificante.» (M. Sassi)
«C’è un punto di equilibrio tra talento, allenamento e ambiente. Lì diventiamo consapevoli della nostra sportività.» (M. Sassi)
«Tutti possiamo fare del movimento, ma per agire bisogna essere fisicamente educati.» (M. Sassi)
«La vitalità dei giovani atleti è un patrimonio da preservare e le convenzioni socio-sportive sono lo strumento con cui trovare nuove soluzioni.» (M. Sassi)
«Partendo dall’accettazione di tutte le esperienze, lo sportivo allena la sua capacità di vivere le sconfitte, invece che evitarle.» (M. Sassi)
«La persona che vive appieno un’esperienza sportiva poggia la semplicità della sua vita complessa sulla qualità dei contatti.» (M. Sassi)
«Educhiamoci a giocare con piuttosto che contro; il mito della fantomatica cattiveria agonistica è duro a cadere.» (M. Sassi)
«Allénati scoprendo; ti ritroverai in una prospettiva diversa, migliore di quella del mondo in cui vivi.» (M. Sassi)
«L’inizio di una pratica sportiva è la soglia che separa le parole dai fatti.» (M. Sassi)
«Lo sport può essere un’esperienza totale, ma è importante provarne un sentimento per praticarlo.» (M. Sassi)
«Quando senti la melodia del movimento, è allora che crei l’armonia del gesto sportivo.» (M. Sassi)
«Bisogna prendersi cura dei giovani agonisti perché conoscano lo sport al punto tale da capire che cosa di nuovo potrebbero imparare; perché osservino con occhi curiosi e competenti una prestazione; perché riconoscano un problema irrisolto. Perché scoprano il significato profondo dello sport cresibile.» (M. Sassi)
«L’impegno incondizionato dell’atleta per se stesso e per gli altri congiunge risultato e felicità.» (M. Sassi)
«E se lo sport avesse bisogno di più genio che talento?» (M. Sassi)
«Quasi tutti pensano che lo sport sia salutare: molti lo praticano, alcuni lo amano. Ma il cambiamento, quello vero, arriverà grazie a quest’ultimo sentimento.» (M. Sassi)
«In Italia vincere è una liberazione, in Inghilterra una gioia.» (G. Vialli)
«Per godere delle sensazioni che lo sport può trasmettere, occorre coltivare il suo significato reso prezioso dalla cultura, e la sua funzione resa indiscutibile dalla scienza.» (M. Sassi)
«Lo sport cresibile implica una qualità che in sé non costa nulla. Sono gli errori ad avere un costo, sia per il sistema sportivo che per il singolo atleta.» (M. Sassi)
«La creatività dell'atleta passa attraverso la consapevolezza dell'impossibilità, che sola può salvaguardare la meraviglia per un'impresa compiuta.» (M. Sassi)
«Per me la felicità coincide e ha sempre coinciso con la libertà di muoversi. Ma mi piacerebbe ricordare a tutti, in particolar modo ai giovani e, naturalmente, a me stessa, che la libertà di movimento non è mai uno stato definitivo. La libertà di movimento è una preziosa conquista che bisogna salvaguardare senza tregua.» (M. Sassi)
«La profondità ingombra fin quando non se ne scorge il senso; e, a volte, lo si comprendere all'improvviso, cambiando prospettiva.» (M. Sassi)
«Recuperiamo nell'atleta il gusto della scoperta e prepariamolo a un risultato che lo sorprenderà sul più bello.» (M. Sassi)
«Per ogni bambino a cui riconosciamo il diritto dell'educazione al gioco, un adulto sentirà l'obbligo di educarsi al movimento.» (M. Sassi)
«L'esercizio sacrifica l'istinto, il gioco conquista lo sguardo.» (M. Sassi)
«La possibilità della pratica sportiva di farsi scoprire come metafora di vita dipende soprattutto dalla qualità della mediazione e dalla modalità con cui la si prospetta.» (M. Sassi)
«Allenare la ricerca costante di una gestualità libera è uno degli obiettivi principali di un’educazione sportiva propriamente detta.» (M. Sassi)
«Vedo società che nascono e centri sportivi che crescono, campetti abbandonati, giovani in bicicletta con il borsone dell’allenamento sulle spalle. Adulti che si spostano per lavoro, e che lo fanno a piedi, salendo le scale senza affanno. Anziani che rientrano dalla spesa, portando le buste a mano. Bambini che giocano a palla sul balcone, in attesa del pranzo … Lungi dall’essere un inventario di discipline, metodi o regolamenti, è lo sport che va in scena.» (M. Sassi)
«È necessario rendere lo sport autobiografico, perché l’autobiografia dell’atleta diventi il perno di una resilienza dinamica.» (M. Sassi)
«Forse l’atleta che non si sente rischiare è in quella fascia d’età in cui non capisce che le sconfitte sono importanti.» (M. Sassi)
«L’allenatore efficace sa di chiamare un time-in e non un time-out.» (M. Sassi)
«Quando ti alleni svolgi un'azione comune al tuo campione preferito, non è diversa, è la stessa. Ma per macinare energia è importante che (come lui o lei) tu tenga a mente quella stramba forma di lealtà e quello scriteriato desiderio di riuscire, che sottostanno all'azione che compi ogni giorno. A momenti i limiti avranno la meglio, ma avrai il coraggio di misurarti e sgamerai una superiorità che non conta.» (M. Sassi)
«Senza la consapevolezza di un progetto, sono intuizioni, metodi e attrezzi sportivi (a volte, persino risultati), ma niente di meglio.» (M. Sassi)
«Il comportamento di quanti difendono incessantemente il proprio territorio sportivo potrebbe avere un effetto importante nel limitare la generazione dei futuri atleti.» (M. Sassi)
«Se ascolti in giro, senti dire che le persone che faticano sono sportive. Non è così. Sportive sono quelle felici di faticare.» (M. Sassi)
«L'essenza del campione è accettare un'emozione senza giudicarla, facendo sembrare facile quello che non lo è.» (M. Sassi)
«La capacità dell'atleta di decostruire mentalmente la sua prestazione si sviluppa con l'obiettivo di migliorare la qualità di ciò che fa.» (M. Sassi)
«Il nemico numero uno dello sport è la paura del caos e quando i più reticenti lo accetteranno l’innovazione riscatterà l’agonismo, cancellando il bisogno contemporaneo di definirlo sano.» (M. Sassi)
«Le partite cruciali hanno inizio quando si incassano le sconfitte.» (M. Sassi)
«Se solo riuscissimo a equiparare il punteggio di un referto, il commento di un tecnico e i dati di una video analisi, potremmo interpretare lo sport in maniera più costruttiva e meno colpevolizzante.» (M. Sassi)
«Siamo quelli in gioco e come giochiamo.» (M. Sassi)
«Finché sportivi e non sportivi eluderanno le reciproche realtà, i problemi che il sistema sportivo italiano ha davanti a sé resteranno irrisolti.» (M. Sassi)