Presso il CPS-P, c'è la possibilità di richiedere un profilo psicofisiologico sul quale lavorare. Il fine è quello di favorire una migliore regolazione dell’atleta, quindi affinare la risposta neurovegetativa e neuroendocrina agli stressors (stimoli stressanti), la valutazione cognitiva degli stessi e la loro gestibilità.
Il biofeedback (dalla fusione dei termini “biological” e “feedback”, o feedback biologico) training è una tecnica che fa leva sulla possibilità dell’atleta di apprendere la regolazione volontaria di determinate funzioni fisiologiche in base ai seguenti parametri:
- attività elettrodermica;
- elettromiogramma di superficie;
- frequenza/ampiezza cardiaca;
- frequenza/ampiezza respiratoria;
- intervallo inter-battito;
- temperatura periferica;
- pressione arteriosa media.
Viene utilizzata un’apparecchiatura elettronica (raffigurata a destra) in grado di rilevare le suddette “funzione biologiche” e di inviare successivamente un’informazione sufficiente a produrre, tramite l’acquisizione di una maggiore consapevolezza sull’andamento della funzione monitorata, una progressiva capacità di autoregolazione. È una tecnica indicata soprattutto per gli atleti che praticano discipline sportive individuali. Agisce ad un livello sia somatico che psichico e risulta particolarmente efficace nel setting di allenamento sportivo.
Il training con il biofeedback viene eseguito con la dr.ssa Daniela Fonte, psicoterapeuta cognitivo-comportamentale, psicologa ed esperta del settore.
Per ulteriori chiarimenti a riguardo dell’opportunità di accedere al servizio è consigliabile contattare direttamente il Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo..